Melfi
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Melfi è situata su una collina
a 531 m. sul livello del mare, alle falde del monte Vulture. Il suo stemma è un
"basilisco alato".
L'origine di Melfi risale all'inizio del primo millennio avanti Cristo, ma
dall'anno 1040 comincia ad opera dei Normanni, un'epoca di splendore. La città fu abbellita da grandi complessi edilizi, maestosi
palazzi, divenne residenza dei baroni Normanni, fu iniziata la costruzione del
castello.
Il
Castello
Il
castello normanno-svevo-angioino costruito da Roberto il Guiscardo sopra la
sommità di una collina, fu ampliato
dall'imperatore FedericoII e poi nel periodo 1278-82 fu rifatto da Carlo D'Angiò.
Ben otto torri si elevano
intorno alla massiccia costruzione: dell'orologio, della cappella, di
Marcangione, del cipresso, dello
stendardo, della "secretaria", del leone e dell'imperatore.
In una di queste torri fu rinchiuso Pier delle Vigne .
Sul magnifico portone, voluto dai Doria, è murata una lapide su cui si leggono i nomi dei primi principi di
Melfi.
In questo
castello furono convocati Parlamenti, promulgate Costituzioni, ordite congiure. E' attualmente destinato ad importante Museo Nazionale del
Melfese.
La
Cattedrale
La
cattedrale di Melfi con torre campanaria normanna, fu
ricostruita nell’anno 1153 per ordine di re Ruggiero e suo figlio.
Il
campanile misura da terra al cornicione 50 metri. E’ sormontato da
una cupola piramidale ad otto facce.
Nei due piani, ordini di finestre bifore con decorazioni di mosaici greci
all’intorno, ed in alto, nella facciata verso la piazza,
due grandi leoni araldici con mosaici eseguiti con
pietre nere e sanguigne : sempre leoni simbolo di forza per i Normanni.
Un netto contrasto esiste tra lo stile normanno del campanile e quello della
facciata e dell’interno del Duomo del 1700. Infatti il terremoto del 1694
aveva danneggiato molto la chiesa, per cui il Vescovo Spinelli provvide a
restaurarla nel 1723, senza però tener conto che la stessa era del XII secolo,
e fece tutto nello stile barocco cel 1700, per cui tolse la porta antica
d’ordine gotico e la sostituì con lo stile del suo tempo.
Anche all’interno è avvenuto lo
stesso: sono mirabili il soffitto a cassettoni dorati; il trono splendente
lavorato,l’organo e il pulpito.
La cattedrale è composta da tre navate: la centrale
ricoperta, in alto,da cassettoni dorati, le laterali hanno il soffitto a botte e
privo di decorazioni. Sugli archi della navata centrale ci sono le effigi dei
cinque Papi che presero parte ai Concili tenuti nel castello di Melfi.
La
cattedrale conserva, oltre all’affresco bizantino della Madonna Regina, un
dipinto della Madonna di Nazareth, un grandioso quadro della “Cena” sulla
porta principale, in cui le figure sono di una perfezione eccellente, ecc.
L’Episcopio è un monumentale edificio normanno del 1093, in parte rifatto in
stile barocco nel 1700. Anche a tale epoca appartiene la fontana barocca che
trovasi nel cortile del palazzo.
Mura e
Porta Venosina
Guglielmo Braccio di Ferro, normanno,nominato conte di Puglia e di Melfi,
cinse la città di mura. Si accedeva quindi in Melfi per 6 porte: porta
Troiana,eretta in onore di Troiano , figlio di Sergianni Caracciolo; porta
Calcinaia; porta del Bagno; porta SS. Maria, abbattuta nel 1851; porta Sant’Antolino
e porta Venosina.
Quest’ultima , a sesto acuto, è d’epoca sveva, mentre il torrione rotondo
è opera aragonese. Fu chiamata così perché la strada sottostante portava
attraverso la via Appia a Venosa.
Sulla porta al tempo di Federico II fu murata una lapide in cui si decantavano i pregi di
Melfi.E’
l’unica delle sei porte di Melfi, che rimane in piedi.
*da
opuscoli vari EPT
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